1982, P.Conte, Ed. Sugarmusic/L'alternativa

 

 
       

- Le donne odiavano il jazz -

"Sono cresciuto in una città di provincia del nord Italia, con scarse possibilità di scambi culturali e poca comunicatività. Ciascuno pensa per sé, il sogno del jazz è coltivato in segreto e in silenzio, tra scelte prudenti, e gli entusiasmi sono trattenuti, sovente c'è stanchezza, proprio stanchezza fiscica, ci sono notti di nebbia e di freddo. Devono uscire di casa e magari ci sono mogli che non capiscono. Il jazz dunque rimane sepolto in fondo all'anima e spesso addirittura è dimenticato"
(da: "Conte - 60 anni da poeta", a cura di Enrico De Angelis, Franco Muzio Editore).

Ecco dunque un nuovo problema per i personaggi di Paolo Conte, una nuova causa di incomprensioni con le donne che si sa, "a volte sono scontrose" ('Bartali'). Oltre a non capire il ciclismo, queste mogli (che non portano nomi jazz come Betsy o Ella, ma sfoggiano un italianissimo 'Marisa') non mostrano troppa comprensione nemmeno per quest'altra ossessione maschile, questo altro sogno così poco costruttivo: il jazz. Le donne, azzarda Conte, lo odiano. E non solo perché gli uomini ci si cullano in modo inconcludente, ma anche per inclinazione musicale: la frase "Non si capisce il motivo" ha una valenza duplice - il jazz, musica priva di ritornelli e strofe comprensibili, non ha un 'motivo' immediatamente afferrabile.