-
Le donne odiavano il jazz -
"Sono cresciuto in una città di provincia del nord Italia,
con scarse possibilità di scambi culturali e poca comunicatività.
Ciascuno pensa per sé, il sogno del jazz è coltivato in
segreto e in silenzio, tra scelte prudenti, e gli entusiasmi sono trattenuti,
sovente c'è stanchezza, proprio stanchezza fiscica, ci sono notti
di nebbia e di freddo. Devono uscire di casa e magari ci sono mogli
che non capiscono. Il jazz dunque rimane sepolto in fondo all'anima
e spesso addirittura è dimenticato"(da: "Conte
- 60 anni da poeta", a cura di Enrico De Angelis, Franco Muzio
Editore).
Ecco dunque un nuovo problema per i personaggi di Paolo Conte, una nuova
causa di incomprensioni con le donne che si sa, "a volte sono scontrose"
('Bartali'). Oltre a non capire il ciclismo, queste mogli (che non portano
nomi jazz come Betsy o Ella, ma sfoggiano un italianissimo 'Marisa')
non mostrano troppa comprensione nemmeno per quest'altra ossessione
maschile, questo altro sogno così poco costruttivo: il jazz.
Le donne, azzarda Conte, lo odiano. E non solo perché gli uomini
ci si cullano in modo inconcludente, ma anche per inclinazione musicale:
la frase "Non si capisce il motivo" ha una valenza duplice
- il jazz, musica priva di ritornelli e strofe comprensibili, non ha
un 'motivo' immediatamente afferrabile.