-
Tormentone sì, marchio no -
"E' inevitabile che 'Luglio' sia
diventato l'emblema della canzone estiva - il titolo, come
in 'Sapore di sale', basta a evocare l'estate... Ho fatto una
piccola ricerca alla SIAE, e ho scoperto che le tre canzoni estive
più suonate di sempre sono proprio 'Luglio', 'Sapore di
sale' e 'Azzurro', che uscì anche lei nel '68. (
)
Devo ammettere che 'Luglio' ha un vantaggio che ha anche 'Last
Christmas' degli Wham: è destinata a tornare ogni anno
- sempre che non cambino nomi ai mesi".
"Credo che ci siano tanti motivi per cui ha avuto tanto successo,
e continua ad averne (me ne accorgo proprio dalle note della SIAE
):
un po' la semplicità, che la rendeva canticchiabile, un
po' il coretto, che era un mio pallino
E poi non aveva l'aggressività
delle canzoni di adesso, che vengono imposte alla gente in modo
martellante. Il risultato è che si consumano con una rapidità
terribile. Non che non si scrivano più gran belle canzoni
- mi viene in mente 'L'emozione non ha voce', di Celentano
Ma sinceramente mi pare che di pochi pezzi si possa dire: porca
miseria, questa avrei voluto scriverla io
Chissà,
forse è stato il computer a cambiare le cose. I computer
si deteriorano, si usano per poco, perché invecchiano.
E con i computer si creano canzoni che si usano per poco, ed invecchiano..."
Col successo di 'Luglio' Del Turco, che proveniva dal cantautorato
romantico (si esibiva alla Bussola insieme a Luigi Tenco), dovette
fronteggiare qualche critica per la 'leggerezza' del brano. Dopo
tutto, l'anno era il fatidico 1968: anche se le classifiche testimoniano
di come i brani più graditi alla gente fossero sempre le
canzoni d'amore, Del Turco si ritrovò a difendersi: ecco
ad esempio cosa dichiarò in un'intervista: "Non ritengo
'Luglio' inferiore ad altri miei brani, ma solo diversa. Rappresenta
un cambiamento nel mio stile. Ho cercato di andare più
vicino alla gente, che in fondo, qualsiasi cosa si dica, è
l'unico vero giudice. Una canzone che ottiene l'approvazione del
pubblico va sempre rispettata".
Oggi afferma: "Direi che le rime baciate piacevano anche
nell'anno della contestazione... Il fatto è che stiamo
parlando di una canzone che vendette parecchio ovunque: in Italia,
Francia, Inghilterra e altri paesi. Forse questa musica così
semplice aveva dentro qualcosa, aldilà delle considerazioni
sul testo. Allora i critici sparavano a zero, e 'Luglio' era un
bersaglio facile - io non capivo perché non desse fastidio
che i Beatles facessero 'Obladi-oblada'... Ma ho sempre pensato
che le vere emozioni, in una canzone, le comunichi innanzitutto
la musica. In Italia c'è sempre stata un'altra mentalità,
la parola è sempre stata considerata fondamentale. Ma pezzi
come 'Azzurro' o 'Singin' in the rain' sono capolavori perché
arrivano subito al cuore, prima che si abbia tempo di ragionare
sul testo".
Ma 'Luglio' non è diventata un tormentone anche per Del
Turco, condizionando il resto della sua carriera come un marchio?
"Devo dire che il successo di 'Luglio' non cambiò
molto il mio atteggiamento: rimasi piuttosto distaccato, non cercai
di battere il ferro intanto che era caldo. Tanto per fare un esempio,
non mi precipitai a fare un film ispirato dalla canzone. L'anno
dopo andai a Sanremo con 'Che cosa hai messo nel caffè',
che non andò benissimo, a differenza della Francia, dove
Joe Dassin ne fece un altro successo. Forse a spiazzare la gente
fu il fatto che io non mi misi a fare Luglio 2, Luglio 3 eccetera,
come 'La piovra 2', 'La piovra 8'
Gradualmente mi misi a
fare altre cose, così quando tornai a Sanremo anni dopo
con 'Non voglio ali' nessuno lo prese in considerazione. Eppure,
ammesso che io sia un artista, continuo a pensare di essermi comportato
come dovrebbe fare un artista, facendo quello che sente di fare,
e non cercando il successo".