"Il Ragazzo della via Gluck è stato per la generazione
dei ventenni degli anni '60 quello che Casablanca era stato
per la generazione precedente". (Eugenio Scalfari)

"Silvio Berlusconi? è partito dal niente proprio come me,
perciò penso che sia un perfetto Ragazzo della via Gluck".
(Adriano Celentano)

1966, A.Celentano - M.Del Prete - L.Beretta, Ed.Clan/Curci

 

 

Alla fine del 1965, Adriano Celentano non è nel suo periodo migliore.

Le sue ultime canzoni, quelle della svolta religiosa concordata con il suo confessore Padre Ugolino, faticano a contrastare l'avanzata dei Beatles, dei Rolling Stones e di chi ne segue la scia sotto le insegne di quel nuovo verbo 'beat' che Adriano non fa mistero di detestare ('Tre passi avanti', 1967). Come se non bastasse, il primo film da lui girato, 'Super rapina a Milano', si rivela un fiasco. "Sono durato sei anni: non me l'aspettavo nemmeno. Sapevo che prima o poi sarebbe finita", filosofeggia Adriano, che si consola con la nascita di Rosita e la sua nuova casa nell'elegante quartiere milanese della Maggiolina.
Ma dal punto di vista discografico, gli rimane una carta importante da giocare per sé e per gli artisti della sua etichetta: Sanremo. Inizialmente, il fido Luciano Beretta gli sottopone una canzone scritta con Pace e Panzeri, intitolata 'Nessuno mi può giudicare'. Ma Celentano decide che sa troppo di 'beat', e dopo aver meditato sull'eventualità di subappaltarla ad altri componenti del Clan (compreso Teo Teocoli), la scarta definitivamente. Visto che comunque una svolta stilistica si impone, piuttosto che tentare la sorte con il beat preferisce ispirarsi all'altro grande fenomeno dell'epoca, il folk-rock che il giovane Bob Dylan, chitarra alla mano, sta utilizzando per parlare all'America di questioni sociali. Celentano decide di ispirarsi a lui, mescolando sapientemente la propria autobiografia con il senso di disagio per l'urbanizzazione e il progresso che avanzano schiacciando ogni cosa - l'erba, ma anche un modo di vivere, come intuisce Beretta, un cantore della milanesità che forse non ha avuto i riconoscimenti che meritava.

Il cantante si presenta a Sanremo da imperatore: manca da 5 anni, durante i quali è diventato, tra le altre cose, un discografico. Si fa accompagnare da 50 persone: i Ribelli, dei quali impone la partecipazione alla kermesse, i funzionari della sua casa discografica, mogli, fidanzate, amici: il suo entourage occupa un intero vagone ferroviario e un intero piano di un albergo di Arma di Taggia. Tale atteggiamento non gli guadagna simpatie nell'ambiente musicale. E questo è uno dei motivi - unito all'infelice esibizione del Trio Clan - per cui 'Il ragazzo della via Gluck' viene clamorosamente bocciata dalla giuria subito dopo la prima serata. Di fronte a tale verdetto, il Clan è sotto choc: Celentano abbozza con un mezzo sorriso, ma anche l'opinione pubblica è colpita dalla caduta del divo - peraltro, la giuria di giornalisti che ha la chance di ripescare due brani tra quelli eliminati, preferisce salvare 'Se tu non fossi qui' di Peppino Gagliardi e 'Così come viene' di Remo Germani.
"…E va bene, non è mica morto nessuno. Non credo che sono finito", commenta Adriano. Forse nemmeno lui si aspetta quello che gli riserverà la hit-parade, anche perché le prime notizie non sono esaltanti. Infatti, il 5 febbraio, 'Dio come ti amo' è al n.1 come di prammatica per una vincitrice del Festival. 'Il ragazzo della via Gluck' è terza, alle spalle di 'Io ti darò di più' (Ornella Vanoni). Una settimana dopo, il brano perde terreno: mentre 'Nessuno mi può giudicare' conquista la vetta, il pezzo di Celentano è settimo. E intanto che per Caterina Caselli il consenso dilaga immediato, per il manifesto 'verde' del Molleggiato l'entusiasmo rimane contenuto per un mese, e si sostanzia in posizioni non elevate. Dopo di che, dal 12 marzo e fino al 23 aprile, i due brani firmati da Luciano Beretta si ritrovano ad occupare in tandem le prime due posizioni. Solo alla fine di aprile i "nemici" Beatles ruberanno ad Adriano il n.2 (e la settimana dopo il n.1 a Caterina) grazie a 'Michelle'. Ma entrambi i brani, sia quello rifiutato che quello interpretato da Celentano, venderanno più di un milione di copie.