1966, A.Celentano - M.Del Prete - L.Beretta, Ed.Clan/Curci
 

 



 

Il signor Cristoforo Gluck

Compositore ungherese, nato a Erasbach nel 1714 e morto a Vienna nel 1787. E' opinione diffusa che il suo maggiore contributo alla storia della musica sia stata la sua visione innovativa del melodramma: in contrasto con alcuni compositori italiani legati alla tradizione, si sforzò di alleggerirne lo stile rinunciando alla centralità del virtuosismo dei cantanti, che spesso monopolizzavano l'attenzione del pubblico (piuttosto ironico, da questo punto di vista, l'accostamento all'istrione Celentano…). Gluck passò alla storia di Milano quando, a metà del 18° secolo, venne invitato in città dal principe Melzi d'Eril per rappresentare le sue opere 'Orfeo ed Euridice' e 'Ifigenia'. Le cronache dell'epoca riferiscono di un eccezionale successo di pubblico e critica. Successivamente, l'eco dei successi ottenuti dal musicista del Palatinato indusse i responsabili della toponomastica cittadina a dedicargli una via in una zona periferica. Zona che nel giro di pochi decenni, con la realizzazione della Stazione Centrale (e il passaggio "dell'amico treno"…) sarebbe stata viceversa ribattezzata "centro direzionale", e caratterizzata da un vertiginoso aumento della superficie asfaltata e del cemento.