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La voce solista della prima versione della canzone è di Silvana La Rosa, in arte Silvana Fioresi, genovese, nipote del direttore d’orchestra Armando La Rosa Parodi. Diplomata in pianoforte e canto al Conservatorio di Torino, lavorò per quattro anni con l’Orchestra Barzizza, per poi specializzarsi nelle canzoni a due voci (ad esempio “Piemontesina”, cantata con Gianni Di Palma). Nel 1940 ottenne due grandi successi: “L’uccellino della radio” (di Nizza – Morbelli – Filippini), e “Pippo non lo sa”. Dopo la guerra, ottenne un solo grande successo: “Il mio nome è donna” (1946).

Il Trio Lescano, che nell’incisione originale si limita ad accompagnare la cantante solista, segnò un’epoca. Le sorelle Leschan erano figlie di un contorsionista ungherese e di una cantante di operetta olandese. Crescute in Olanda, Alexandra e Judith avevano lavorato come acrobate; quando Kitty ebbe 16 anni formarono un trio, cui venne italianizzato il nome in Lescano. Entrate all’Eiar di Torino, dopo aver accompagnato Enzo Aita in “Ma le gambe” e Maria Jottini in “Maramao perché sei morto” divennero talmente popolari da essere riconosciute da Mussolini per strada (“Passò sotto il nostro balcone, e gridò: ‘Salve, Lescano!’, ha dichiarato Alessandra), venivano definite dai giornali dell’epoca "Le tre grazie del microfono", "Il fenomeno del secolo", "Le sorelle che realizzano il mistero della trinità celeste".
In un’intervista realizzata da Natalia Aspesi de “La Repubblica”, Sandra Leschan raccontò: “Nel 1939, l'anno in cui Gilberto Mazzi cantava ‘Se potessi avere mille lire al mese’, noi guadagnavamo mille lire al giorno. Avevamo comprato un bellissimo appartamento a Torino, possedevamo una Balilla fuori serie a 4 porte, i nostri armadi erano pieni di vestiti". Nel 1941 tutti i giornali pubblicarono la notizia che le Lescano avevano preso la cittadinanza italiana. "Ma rifiutammo sempre la tessera fascista”. Gli ultimi anni del conflitto furono molto difficili per loro: vennero arrestate a causa dell’origine ebraica della madre; furono rinchiuse nel carcere di Genova e accusate di mandare messaggi cifrati in canzoni come “Tuli tulipan”. Subito dopo la guerra, vennero dimenticate dal pubblico italiano – non restò loro che trasferirsi dove le ascoltavano ancora con piacere: in Sudamerica, dove altri artisti (ad esempio Rabagliati) riscuotevano un certo successo. Nel 1987 Sandra, ultima superstite del trio, si è spenta a Salsomaggiore.


1940, G.Kramer-M.Panzeri-N.Rastelli

Il Trio Lescano.

 

Altri interpreti:

Rita Pavone
Claudio Villa
Lelio Luttazzi Trio

 


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