Guerra
e polemiche
Quando
il Festival ospitava canzoni prive del famigerato 'messaggio', infuriavano
le polemiche. Il fatto che nella 44ma edizione ne proponga più di una,
causa ugualmente polemiche.
Su "La Repubblica", ad esempio, Gino Castaldo scrive: '"Non
è un film' è un altro dei brani che hanno fatto parlare di un
festival caratterizzato dall'impegno. Ma sono parole grosse che qui a Sanremo
andrebbero maneggiate con molta cautela. La Trovato canta con autentico sdegno
giovanile, ma forse la citazione di Martin Luther King richiederebbe maggior
spessore".
"A qualcuno è sembrata un'operazione furba", confessa la
cantante al medesimo giornale. "Questo mi ha molto rattristata, io non
ho malizia, ho sempre pagato la mia sincerità; a Sanremo, durante la
conferenza stampa per la presentazione del video si sono alzate in piedi due
giornaliste: una era bosniaca, l'altra croata. Entrambe hanno detto: giù
le mani da Gerardina, perché la sua canzone e il video rappresentano
veramente quello che sta accadendo nel nostro paese. Questo mi ha rassicurata,
ridato coraggio".
Ma una firma illustre del "Corriere della Sera", Giulio Nascimbeni,
non risparmia le critiche ai brani ispirati dall'attualità: "Mi
pare che, più ancora che negli anni precedenti, il vago, l'indefinito,
il generico siano di casa. (
) Mi si informa che la canzone 'Non è
un film' di Gerardina Trovato si riferisce ai massacri della Bosnia. Noi guardiamo
i telegiornali (questo il senso del testo), vediamo 'sangue di un bambino
così massacrato da grandi soldati', ma 'tutto questo non è un
film'. Sulla tv che trasforma ogni evento, anche il più tragico, in
spettacolo, sono già stati scritti libri su libri, e non era proprio
il caso di scoprirlo a Sanremo. Ma non basta: nel testo non c'è un
solo accenno concreto alla Bosnia, la scena potrebbe svolgersi in qualsiasi
altra parte del mondo".
Altre controversie si affacciano quando viene presentato il video della
canzone. Scrive il "Corriere della Sera": "Gerardina Trovato
rintuzza le lacrime mentre viene mostrato in anteprima il video di 'Non è
un film', la canzone che ha presentato al Festival. E la sua discografica
Caterina Caselli Sugar deve fare altrettanto. Più distaccato, forse
perché abituato a trattare argomenti che scatenano polemiche, è
Oliviero Toscani che del clip, con immagini da reportage Rai sulla guerra
in Bosnia, è l'autore. 'Ho scritto la mia canzone un anno fa quando
ho cominciato a capire che le immagini di guerra trasmesse dalla tv vengono
appiattite e ovattate dalla pubblicità ma sono la cruda realtà.
Ho scelto di cantarla a Sanremo perché il festival ha un'audience alta
quanto quella dei Mondiali di calcio', dice Gerardina.
Interviene Toscani: 'Ho imparato più dalle canzonette serie che andando
a scuola. E il brano di Gerardina è davvero al passo coi tempi. Mica
come il Festival che promuove una realtà da regno del Mulino Bianco.
Perciò, giù le mani da Gerardina se non le avete più
che pulite'. Perfettamente consapevole dei sospetti di 'furbizia da marketing'
mossi non solo alla Trovato ma a tutti gli artisti che affrontano a Sanremo
l'attualità, Caterina Caselli spiega: 'La canzone di Gerardina ci ha
stimolato ad assumere alcuni doveri che però preferiamo non sbandierare
qui, proprio per evitare di strumentalizzare il nostro impegno. Posso però
annunciare che tutte le copertine dei dischi che la Sugar pubblicherà
nel '94 conterranno informazioni su associazioni umanitarie che lavorano a
favore della gente colpita dalla guerra. Preferiamo fare un gesto piccolo
ma continuativo nel tempo piuttosto che uno eclatante ma fulmineo'".