- Laura Branigan trova... Gloria in America -
"Laura Branigan's 'Gloria' is this summer's beach anthem".
(Dalla rivista 'Harper's Bazaar', 1982)
Il primo a tentare di portare "Gloria" all'estero (oltre a Tozzi
medesimo, che ne incise una versione in inglese - "Ho provato a entrare
negli Usa
ma mi hanno riaccompagnato alla frontiera", sorrise il
cantante all'epoca) è stato Jonathan King, cantante e discografico
notissimo in Inghilterra. Tuttavia la sua versione, con parole diverse da
quelle che avrebbe cantato Laura Branigan, non riuscì a entrare nelle
charts britanniche. Nel 1982, grazie a Greg Mathieson e al produttore Jack
White, la canzone venne fatta interpretare anche alla giovane ex corista di
Leonard Cohen, al suo debutto solista. "Quando la gente mi sentì
per la prima volta, pensò che la canzone fosse di Donna Summer. Avevamo
qualche affinità vocale", ha spiegato l'interprete newyorchese.
Per l'incisione erano stati chiamati tra l'altro musicisti del calibro di
Steve Lukather (Toto), Lee Sklar, Michael Landau, Jim Haas. Il risultato fu
un disco di platino, un n.2 nella classifica USA (e 22 settimane nella top
ten), un n.6 nel Regno Unito e una candidatura ai Grammy Awards come miglior
interpretazione vocale per la 25enne Laura. Nel 1999 la Branigan ha inciso
una versione remix della canzone: "Un sacco di gente, in questi anni,
mi ha chiesto se non mi sono stancata di cantarla. La verità è
che la amo con la stessa intensità di quando l'ho sentita per la prima
volta. In seguito mi ha dato qualche problema, perché tutti si aspettavano
che continuassi con questo genere, invece io non credo sia onesto dire che
'Gloria' è il tipo di canzone che meglio definisce il mio stile: è
molto ritmata, mentre io mi trovo meglio con i brani lenti. Ma è un
brano grandioso, e si è rivelato perfetto per esporre la mia gamma
vocale. Inoltre, tutte le volte che la canto la gente comincia a saltare
Sarei
pazza a separarmene".