Verso 
          la metà degli anni '60, nel limitato novero degli strumenti utilizzato 
          dai gruppi pop fa il suo ingresso l'organo Hammond, il cui sound caratterizza 
          la musica di Vanilla Fudge, Brian Auger, i Nice di Keith Emerson, o 
          un successo clamoroso come 'When a man loves a woman' di Percy Sledge.
          
          Nel giugno 1967, le classifiche inglesi e americane decretano il trionfo 
          di un brano che esalta le atmosfere classiche dell'Hammond: 'A whiter 
          shade of pale', primo singolo di una band fino a quel momento sconosciuta, 
          i Procol Harum. Nato dalle ceneri dei Paramounts, formazione attiva 
          nell'affollatissima scena del rhythm'n'blues inglese, il gruppo è 
          un'idea del pianista, cantante e autore Gary Brooker. Deciso ad andare 
          oltre i confini usuali del pop corrente, questi trae ispirazione dalla 
          musica classica e coinvolge nel progetto il colto paroliere Keith Reid, 
          autore di testi raffinati ed enigmatici. 'A whiter shade of pale' è 
          il primo e più fortunato frutto di questa collaborazione e apre 
          la strada al ricco filone della sperimentazione fra rock e musica classica. 
          Il marchio di fabbrica del brano è la celebre parte di organo, 
          ispirata a Johann Sebastian Bach (in particolare alla Suite in re -BWV 
          1068-), fondamentale per il successo del pezzo. Matthew Fisher, l'organista 
          che suona nella canzone, non viene accreditato fra gli autori, nonostante 
          il suo contributo sia stato cruciale (forse anche per questo, di lì 
          a poco avrebbe lasciato il gruppo). 
          
          Nel corso dell'estate la canzone, già popolarissima all'estero, 
          comincia a scalare la classifica italiana. Il 12 agosto entra nella 
          top ten all'ottavo posto (al n.1 c'è 'La coppia più bella 
          del mondo' di Celentano). Dal 23 settembre al 4 novembre 'A whiter shade 
          of pale' è il 45 giri più venduto in Italia. Verrà 
          scalzata dal numero dieci l'11 novembre (da 'Parole', di Nico & 
          i Gabbiani). Proprio quel giorno, entra in classifica 'Senza luce', 
          dei Dik Dik, la sua versione italiana, con testo di Mogol. Anche 'Senza 
          luce' va al n.1 - e fino al 9 dicembre rimarrà tra le prime dieci.