Strano
come nel giro di pochi anni la Bussola ospiti due avvenimenti
eccezionali nella storia della musica italiana: l'ultima
apparizione in pubblico di Mina (1978) e la prima di un
altro grande, Fabrizio De Andrè. Già affermato
e amato, il cantautore genovese non si è mai presentato
davanti al pubblico prima di quel 18 Marzo del 1975, di
cui poco dopo dirà: "Alla mia carriera mancava
una cosa: una verifica diretta con il pubblico, così
ho voluto provare. E' stato un grosso rischio, ma dovevo
decidermi ad affrontarlo" (Il
suono di una vita. De André).
Sergio Bernardini si prodiga per rendere la Bussola un vero
tempio della musica corteggiando anche artisti stranieri
e portandone diversi a cantare nel suo locale: Juliette
Greco, Josephine Baker, Ella Fitzgerald, Ginger Rogers fino
alla divina Marlene Dietrich. La "nonna più
bella del mondo" sale sul palco della Bussola in lamè
e cincillà nell'aprile del 1972, emozionando un pubblico
di adulti, ma anche di giovani. La stessa Marlene, al termine
della serata, appare turbata e commossa: "Qualsiasi
parola sarebbe inferiore a quello che provo
Sono commossa,
veramente
Un pubblico meraviglioso, incredibile."
(Bolero Teletutto, Aprile 1972).
Ma pare che le ambizioni di Bernardini non si fermassero
alla "divina": voleva anche il "re".
Alla fine degli anni '60 contatta Tom Parker, il manager
di Elvis Presley, proponendogli una serata nella sua Bussola.
Per fare questa offerta raduna l'allora incredibile cifra
di duecento milioni di lire. Ma la risposta del colonnello
Parker sembra proprio sia stata: "Guardi, per quanto
mi riguarda, la cifra mi può anche andare bene ma...
al ragazzo quanto gli diamo?".
Il mito della Bussola regge all'assenza di "The Pelvis"
e regge anche alla tragica notte del Capodanno del 1968
quando una manifestazione organizzata di fronte al locale
da Potere Operaio contro gli eccessi dei "costumi borghesi",
si conclude con scontri a fuoco con la polizia, un ferito
grave e 55 arrestati.
Vogliamo sperare, allora, possa reggere anche all'attuale
prospettiva, quantomeno blasfema, che vede il locale di
Mina, Carosone e Fred Buongusto correre il rischio di essere
trasformato, entro la fine del 2001, in una sala da Bingo!