1991, Raf - Cheope - B.Dati, Ed. Sugarmusic/Il Bigallo/Girotondo

 

  

Dopo otto anni di grandissimi successi, da 'Self control' a 'Ti pretendo', passando per 'Si può dare di più', nel 1990 Raf decide di separarsi da Bigazzi e punta su due autori ancora non molto conosciuti, ma destinati a ottenere grandissimi successi nel decennio a venire, gli anni '90: Cheope, alias Alfredo Rapetti, e Beppe Dati. Il quale racconta: "Avevo lavorato con Raf per la prima volta nel 1989, nel disco 'Cosa resterà', ma non avevamo approfondito la nostra conoscenza. Invece il disco 'Sogni' fu tutta un'altra esperienza: ci siamo trovati non solo per scrivere canzoni insieme ma per vivere un certo periodo insieme, con lui, Cheope, gli altri musicisti. Le canzoni si sono alimentate anche delle belle serate passate insieme, di un rapporto umano molto bello. Nel giro di un mese finimmo l'album, che credo abbia una coesione, un respiro difficili da trovare nei dischi di musica italiana".

Sul disco, una sorta di concept-album per certi versi riconducibile a quelli in voga negli anni '70, 'Interminatamente' prende il via mentre sfuma l'eco del breve frammento (10 secondi) di 'Sogni' che le fa da delicato preludio. "Questo è un pezzo che abbiamo fatto con Cheope, mio amico e tuttora collaboratore. Raf era partito da una frase musicale in inglese approssimativo, che diceva 'I don't believe it's on my mind'. Quattro sillabe, più quattro sillabe. Ci pensai su, e mi ritrovai a lottare per farci stare un avverbio che avevo preso da una poesia di Corrado Govoni dove si parlava della banderuola sopra il tetto della casa che girava ma non ricordavo 'Interminatamente' o 'Interminabilmente'. In entrambi i casi, mancava una sillaba. Ma ci piacque lo stesso, forse anche perché quando Raf canta sembra sempre che alla parola manchi una conclusione, un termine, appunto. Ci piacque così tanto che rinunciammo a intitolarla 'Bianca' come la protagonista, una ragazza che lavorava in una pizzeria o birreria, e che io immaginavo intenta a sollevare e far atterrare vorticosamente, miracolosamente i vassoi tra i tavoli, proprio come aeroplani. Poi, a Bianca vennero intitolate cose più importanti, visto che poco tempo dopo sia Raf che Alfredo sono diventati papà, e trattandosi in entrambi i casi di femmine, le hanno chiamate Bianca. Mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse nato un maschio…".

Da segnalare tra l'altro l'importantissimo contributo di alcuni componenti della "formazione" impegnata ad incidere il brano: alla chitarra, assieme a Raf, l'inconfondibile tocco 'hard-rock' di Andrea Braido (straordinario musicista che ha iniziato con Baccini ed ha poi collaborato, tra gli altri, con Vasco Rossi, Laura Pausini, Adriano Celentano, Mina, Eros Ramazzotti, Patty Pravo, Zucchero); alle tastiere, un impeccabile Dado Parisini (che ha anche arrangiato il pezzo); coristi, Dee Lewis, Danilo Amerio e Gianna Cerchier; l'assolo di sax è di Stefano 'Cocco' Cantini, jazzista toscano più che noto agli appassionati del genere; la sezione ritmica è affidata a Stefano Allegra e Massimo Pacciani, bassista e batterista tra i più richiesti in Italia.

Il brano entra nella top ten nei primi giorni del 1991, spingendosi fino al n.5 in classifica. Ma proprio in quei giorni Raf partecipa al Festival di Sanremo con un altro brano, 'Oggi un Dio non ho', che diventa il singolo su cui puntare: 'Interminatamente', dopo sette settimane, il 9 marzo esce di classifica lasciando il campo libero all'ingresso dell'altro 45 giri, cui farà compagnia nell'album 'Sogni'.