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       Al Festival 
        di Sanremo del 1991 Umberto Tozzi, vincitore quattro anni prima con 'Si 
        può dare di più', torna dopo una lunga pausa per presentare 
        un brano che sembra approfondire il discorso affrontato con Morandi e 
        Ruggeri. 
         
        Si tratta di 'Gli altri siamo noi', invito alla tolleranza che porta sul 
        palco del Teatro Ariston il tema delle ondate migratorie provenienti dal 
        Terzo Mondo - ma anche quello della solitudine di ogni "diverso". 
        Dal punto di vista musicale, il brano conferma la impressionante facilità 
        con la quale Tozzi e il suo staff, guidato da Giancarlo Bigazzi, producono 
        un pop dalle cadenze autenticamente anglosassoni: a sottolinearlo, l'interpretazione 
        di Howard Jones della versione inglese, 'Other people are us' (è 
        infatti una delle due edizioni del Festival in cui viene riproposto l'abbinamento 
        a un musicista straniero). 
 
Alcuni critici - forse un po' prevenuti, bisogna dire - non accettano 
        che un simile brano venga da Tozzi, e lo giudicano un tentativo di adeguarsi 
        alla corrente "solidaristica" che attraversa il pop (è 
        il periodo del Mandela Day, delle campagne di Sting per l'Amazzonia, del 
        tour 'Human rights now!' con Bruce Springsteen e Peter Gabriel). Terribilmente 
        severo Gino Castaldo su La Repubblica: "Il testo, pretenziosissimo, 
        ha l'ardire di cercare per Tozzi una credibilità d'impegno che 
        non aveva mai avuto prima: parla dei mali del mondo e dei sensi di colpa 
        del mondo borghese di fronte ai guasti sociali che vediamo intorno a noi. 
        Ma il risultato è tremendo, e francamente troviamo Tozzi più 
        adeguato quando scrive canzoncine d' amore
 Il Festival di Sanremo 
        non ci sembra il luogo più adatto per accreditare trasformazioni 
        così impegnative. Voto: 4". Senza entrare nel merito, sul 
        quale ci sarebbe molto da discutere, per restare alla cronaca è 
        il caso di registrare che tale accoglienza non faciliterà i mai 
        troppo facili rapporti tra Tozzi e la stampa, anche se Mario Luzzatto 
        Fegiz sul Corriere della Sera fa notare "un'apertura degli autori 
        nei confronti della realtà, talvolta velleitaria talvolta toccante, 
        che si è andata consolidando negli ultimi anni. In 'Gli altri siamo 
        noi' Tozzi dice 'anche Allah come Gesù in chiesa o dentro una moschea', 
        evocando una nobile aspirazione al crollo di ogni frontiera, anche se, 
        ammette, non è facile con la musica raggiungere certi obiettivi. 
        Tozzi, che si definisce un pioniere delle canzoni d'amore, fuori dal lavoro 
        da qualche anno, ha avvertito l'esigenza di cambiare, la voglia di denunciare 
        quello che vedi intorno a te. Adesso è venuto a Sanremo contento 
        di esserci, 'il modo migliore per fare promozione ad un prodotto che mi 
        sembra forte', dice, alludendo al 33 giri nel quale è inserita 
        la canzone del Festival. Anche questo atteggiamento è un segno 
        nuovo". 
 
Malauguratamente, proprio il Festival del 1991 è causa della fine 
        della storica collaborazione tra Tozzi e Giancarlo Bigazzi, coppia di 
        autori seconda solo a Mogol-Battisti nel panorama italiano. Nel 1994 il 
        Corriere della Sera spiega: "la rottura fra Tozzi e il paroliere 
        Bigazzi sarebbe arrivata per colpa di Masini, o meglio di 'Perchè 
        lo fai', canzone che doveva appartenere a Tozzi e invece finì al 
        collega di scuderia, che la portò al 3° posto tra i "big". 
        Lo ha rivelato a Roma, in occasione del lancio in Europa del suo nuovo 
        album 'Equivocando', lo stesso cantante torinese: 'Il brano, intitolato 
        'Adagio per un addio' e previsto inizialmente per l'album 'Gli altri siamo 
        noi', era stato da me accantonato, ma non scartato. Poi fu dato a Masini, 
        senza che io ne fossi al corrente, anche se fu ampiamente rielaborato 
        nell'arrangiamento e nel testo. L'ho vissuto come un tradimento e come 
        segno dell'incapacità di Bigazzi di destreggiarsi fra le personalità 
        degli artisti del suo team". Qualche tempo dopo, il quotidiano milanese 
        annuncia che Bigazzi si è rivolto al giudice "chiedendo che 
        sia cancellato il nome di Tozzi come coautore di alcuni brani famosi come 
        'Gli altri siamo noi', 'Si può dare di più' e 'Gente di 
        mare'. (
) In sostanza Bigazzi sostiene che Tozzi non ha scritto 
        una riga di testo nè una nota di musica di quelle canzoni e si 
        dice pronto a dimostrare la cosa davanti ai giudici con testimonianze 
        inoppugnabili. 'Non so perchè lo abbia fatto', spiega Tozzi, 'La 
        nostra collaborazione era arrivata alla fine e non capisco questi tentativi 
        diffamatori per rendere traumatica una separazione che poteva essere consensuale 
        e per lui anche remunerativa". Secondo Bigazzi "la rottura è 
        dipesa esclusivamente da scelte individuali di Umberto Tozzi, incompatibili 
        con i nostri rapporti contrattuali". La causa è tuttora aperta. 
        
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