"La Sugar, che si è data come principale obiettivo la scoperta di nuovi talenti, presenterà prossimamente una nuova cantautrice di 19 anni, Elisa, che sta lanciando un album registrato a Berkeley".
(Notizia ANSA, 12/09/97)


1997, Rustici-Toffoli, Ed. Sugar


Elisa

 

La sera del 25 settembre 1997 il 'Propaganda' di Milano è pieno di 'addetti ai lavori': giornalisti e discografici sono stati invitati ad assistere alla presentazione di una nuova scoperta di Caterina Caselli, una 20enne di Monfalcone (Gorizia) di nome Elisa. Si intuisce subito che non è il solito showcase: ci sono anche rappresentanti di testate straniere, e c'è un collegamento con Londra: la presentazione è estesa a tutta l'Europa. Del resto, Elisa compone e canta esclusivamente in inglese, e i nomi coinvolti nella produzione del suo primo album 'Pipes and flowers' sono di portata internazionale - a cominciare da Corrado Rustici, collaboratore tra gli altri di Aretha Franklin, Zucchero e Whitney Houston. Dopo la presentazione in italiano e in inglese, la giovane cantante sale sul palco, si siede ad un piano elettrico, e per presentarsi alla stampa sceglie 'A feast for me'.

Non è la sua prima apparizione pubblica in senso stretto: pochi giorni prima ha cantato negli stadi di Palermo e Trieste come supporter di Zucchero - "Mi aspettavo un lancio di ortaggi e invece è arrivato un tuono di applausi", confida a "Il Giornale". Ma già alla terza esibizione importante la cantante sfoggia una sicurezza impressionante, come fa notare sul settimanale "Musica!" Giacomo Pellicciotti: "Ed eccola sul palco del Propaganda, la sensazionale Elisa, faccia da bambina e ugola da Aretha Franklin. Comincia seduta al piano come una novella Carole King, accarezzando e maltrattando la sua ballad con arte già smaliziata. Stupisce la facilità con la quale passa dal sussurro all'acuto forzato con perfetta naturalezza".

'A feast for me', che sarà il terzo singolo tratto da 'Pipes and flowers', è un brano che ricorda le prime composizioni di Tori Amos, e si avvale di archi arrangiati da Rustici e diretti da Frank Martin. "E' una canzone che parla di incomprensioni", ha affermato Elisa. "L'ho scritta dopo che sono tornata a casa dopo aver registrato per la prima volta in California... descrive il mio ritorno sulla terra dopo quell'esperienza".