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metà degli anni '70, l'anima "folk" e acustica di Celentano
('Yuppi du') combatte con la sua voglia di ritmo e di un ritorno alle
origini che trova espressione in brani ad elevato tasso percussivo come
'Prisencolinensinanciusol' o nei classici del rock rivisitati nell'album
"Nostalrock" (curioso notare come nel 1975 John Lennon avrebbe
compiuto un'operazione analoga nel disco "Rock'n'roll").
Alla fine quest'ultima tendenza prevale, e porta, nel 1976, a 'Svalutation',
un rock costruito su una chitarra ritmica impeccabile e un incedere che
oscilla tra Bill Haley (il rocker cui probabilmente Celentano deve di
più dal punto di vista vocale) e l'Elvis Presley di 'Hound dog'
e 'Jailhouse rock'.
Al di là della ritmica accattivante, il brano passa alla storia
per il suo argomento: insieme a Gino Santercole, Luciano Berretta e a
- a tanti anni da 'Azzurro' - Vito Pallavicini il "Molleggiato"
se ne esce con una delle sue famose "encicliche" sulla realtà
che lo circonda. Così, con un occhio all'Italia dello scandalo
Lockheed e dei misteriosi "miniassegni", regala una rapida,
divertente panoramica su inflazione, crisi petrolifera e degrado politico,
senza dimenticare malcostume urbano e delinquenza. Schioccando le dita,
Celentano riesce a rendere divertenti anche due o tre luoghi comuni dell'italiano
medio ("Cambiano i governi niente cambia lassù" e il
fatidico "
L'America è qua!"). Il colpo di genio
rimane comunque il beffardo utilizzo del termine inglese: in risposta
alla "austerity" invocata in quei giorni dal governo (primo
passo verso la ormai abituale pratica di adottare un vocabolario anglosassone
per suggerire che non c'è niente di strano, il fenomeno è
già stato analizzato dai più abili esperti anglosassoni
),
Celentano parla di "svalutation", "assassination"
e, davanti a un incidente stradale, commenta laconico: "Che scontration!".
Il brano entra nella top ten italiana il 21 agosto 1976; ne uscirà
tre mesi dopo, il 27 novembre: una permanenza lunghissima, senza mai tuttavia
approdare al n.1, per il quale duellano per mesi due classici di quegli
anni: 'Margherita' di Riccardo Cocciante e 'Non si può morire dentro'
di Gianni Bella.
Molti anni dopo, nel 1992, la Rai invita il cantante a realizzare una
trasmissione in due puntate che sancisce il suo ritorno in tv cinque anni
dopo i celebri "sermoni" del Fantastico 1987. Il titolo del
programma è 'Svalutation'. "Lo ha scelto una collaboratrice
del direttore Angelo Guglielmi, pensando ad una mia vecchia canzone centrata
su una precedente crisi. Ma sembra scritta adesso. Oggi la potrei riscrivere
tale e quale: la crisi si presenta sempre con gli stessi segni",
afferma Celentano alludendo al clima che, dopo le inchieste di "Mani
Pulite", porterà alla cosiddetta "fine della Prima Repubblica".
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