- Nascita della canzone - 
    
    "Dopo il successo di 'Signora mia', tra me e Daniele Pace crebbe l'affiatamento. 
    Una delle cose che avevo notato da subito era che quando ci mettevamo a parlare 
    di certi argomenti, di certi sentimenti complicati, lui si esaltava. Per questo 
    tra 'Signora mia' e 'Gli occhi di tua madre' ci sono delle analogie: lui voleva 
    scrivere qualcosa che andasse al di là della canzone tradizionale, 
    toccare certi argomenti abbastanza inediti per l'epoca", spiega il cantautore 
    ligure. 
    
    Curiosamente, proprio a Sanremo 1976 viene presentata una canzone ('Signora 
    tu', di Miko), nella quale riecheggiano i temi (oltre che il titolo) del primo 
    successo di Giacobbe, 'Signora mia': "Sembra un po' strano che tu così 
    donna ami un bambino/ma quando sento il tuo corpo vicino/So che ti amo", 
    recita il testo. Ma Giacobbe e Pace sono già oltre il semplice rapporto 
    tra un ragazzo e una donna matura
 "Con 'Signora mia' avevamo parlato 
    del 20enne che si innamora della donna adulta; con 'Gli occhi di tua madre' 
    arrivammo a ipotizzare un feeling con la madre della fidanzata. Ma ammetto 
    che abbiamo giocato sull'equivoco: il testo poteva suggerire che il protagonista 
    avesse un rapporto anche con la madre, ma in realtà la situazione che 
    aveva ispirato la canzone era più poetica. In realtà lui, attraverso 
    gli occhi della madre, capiva di essere innamorato della figlia. E posso dirlo 
    perché il protagonista ero io
    
    "Daniele Pace era ormai diventato una sorta di psicologo, per me: voleva 
    che gli raccontassi tutto quello che facevo, in particolare le cose strane 
    e particolari. Quindi gli avevo raccontato un episodio capitatomi qualche 
    anno prima, negli anni della gavetta. Avevo conosciuto una signora molto simpatica 
    che veniva a chiacchierare con me, mi chiedeva canzoni, mi dava dei bacetti
un 
    tipo di corteggiamento molto blando, una simpatia. Un giorno scoprii con un 
    po' di imbarazzo che questa signora era la mamma della ragazza con cui uscivo 
    in quel periodo
". 
    
    "Dopo aver lavorato sull'idea concordata con Pace, arrivai a Milano, 
    nella sede della casa discografica, con la melodia finita e l'idea del testo, 
    e le sottoposi a Pace e Oscar Avogadro, con cui avevo già fatto qualche 
    cosa. Incidemmo il brano con il nostro team abituale: Tullio De Piscopo alla 
    batteria, Giampiero Felisatti alla chitarra, Luigi Cappellotto al basso, e 
    Danilo Vaona come arrangiatore.
    
    "Il testo poi ebbe qualche problema con la censura. In Rai le canzoni 
    venivano passate al vaglio da una commissione che stabiliva se contenevano 
    cose che si potevano dire oppure davano fastidio all'opinione generale. Noi 
    sapevamo che il tema era un po' audace, e infatti ci fecero cambiare alcune 
    frasi - ora non ricordo più quali, ma è evidente che nel 1976 
    parlare di mamme in quel modo - a Sanremo, poi - non era facile".
