1978, I.Fossati, Ed. Bmg R./Sugarmusic



Ivano Fossati



Loredana Bertè


 

 

 

Curioso caso di canzone che insulta se stessa ("Questo schifo di canzone…") per meglio adattarsi al campionario di perdenti cui Ivano Fossati rivolge il proprio saluto, ovvero i dimenticati, i playboy finiti, i suonatori un po' sballati e balordi, chi è stato troppo solo e va sempre più giù, chi ha paura e sta nei guai, i cattivi ("che poi così cattivi non sono mai").

Pubblicata nel 1978 come 45 giri (e inclusa qualche mese dopo nell'album "T.I.R."), fu il primo autentico manifesto musical-ideologico di Loredana Bertè, che dopo il successo di 'Sei bellissima' cominciava a trovare la propria dimensione di portabandiera degli irregolari, ribadita negli anni immediatamente successivi con 'E la luna bussò' e 'Non sono una signora'. Il brano fu molto importante anche per il suo autore, visto che insieme a 'Pensiero stupendo' di Patty Pravo (n.1 in classifica quello stesso anno) aumentò notevolmente l'interesse dei discografici nei confronti di Fossati, che negli anni successivi allo scioglimento dei Delirium si era nettamente allontanato dalle classifiche di vendita ma anche dal pubblico interessato ai cantautori.

Facendosi accompagnare esclusivamente da musicisti americani (molti dei quali presi in prestito da Eric Clapton), nel 1979 Ivano Fossati ne ha proposto, nel disco "La mia banda suona il rock" una versione che accentua le cadenze blues del pezzo - a scapito di quelle acustiche, che la Bertè evidenziava proponendolo con una chitarra a tracolla. Ulteriore differenza tra le due incisioni, la dedica "ai politici da fiera", che venne ritenuta passibile di scomunica da parte degli occhiuti censori Rai - all'epoca, con le radio private impegnate a muovere i primi, incerti passi, l'ostracismo dell'ente di Stato poteva significare la morte di una canzone - e Loredana Bertè aveva già avuto qualche problema negli anni precedenti con 'Sei bellissima' e con l'album "Streaking". Ragion per cui, la frase venne prudentemente sostituita dalla più innocua "…alla faccia che ho stasera". Quest'ultima versione tuttavia venne presto accantonata anche dalla stessa interprete, che nelle esibizioni dal vivo sceglie, da sempre, il testo originale.