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Nel 1967, dopo un periodo da cantante di orchestra (quella di Riccardo Rauchi) e uno da cantante romantico (collabora con Paoli ed Endrigo, si esibisce insieme a Luigi Tenco alla Bussola) Riccardo Del Turco comincia a cambiare genere. A inaugurare il nuovo filone più orecchiabile è il 45 giri "Figlio unico", cui fa seguito "Uno tranquillo", scritta dall'inossidabile trio Pace-Panzeri-Pilat.

"Uno tranquillo" è un brano che sembra descrivere la personalità del suo cantante, restìo a lasciare la sua Firenze per le città dove ha sede l'industria musicale, Milano e Roma. "Ho la mia casetta in collina, una moglie che adoro, due figli splendidi. Che devo pretendere di più? Dovrei forse rinchiudermi fra le mura dei grattacieli di Milano, correndo come un pazzo da una casa discografica all'altra?", dichiarò all'epoca Del Turco - che ancor oggi abita nella stessa casa di Fiesole. E non ha cambiato carattere: "Io per natura sono sempre stato schivo, ho sempre cercato di evitare di mettermi in mostra. Anche quando cantavo cercavo di farmi vedere il meno possibile, forse anche per una inconscia paura del pubblico. Il fatto è che quando ho cominciato, cantare al night le canzoni di Cole Porter con le luci soffuse comportava un esibizionismo relativo... Non ho mai sgomitato per fare carriera, molto del mio percorso è dovuto ad incontri fortuiti, come quando incontrai il discografico Nanni Ricordi, a Cortina d'Ampezzo. Non mi sono mai fatto coinvolgere troppo dal successo, ero davvero 'Uno tranquillo', lontano dallo stress".

Dopo il boom di "Luglio" (1968), negli anni '70 Del Turco scomparve progressivamente dalle classifiche e dalle scene - salvo un ritorno nei primi anni '80, con due partecipazioni a Sanremo. Con la tranquillità che lo contraddistingue, si cimentò con la carriera di produttore (sua ultima scoperta, il giovane Boris, presentato a Sanremo'98), ma soprattutto quella di proprietario del popolarissimo "Caffè", lussuoso locale davanti a Palazzo Pitti. Esperienza conclusa, perché "ora sono praticamente in pensione. A 60 anni bisogna scegliere la qualità della vita, ed io mi voglio godere il mare". Può permetterselo anche grazie ai diritti d'autore delle sue canzoni, diffusissime anche all'estero. A spianargli la strada fu proprio "Uno tranquillo": in Italia non ebbe un impatto particolare - ma all'estero spopolò. La incise il gruppo inglese dei Tremeloes, che col nome "Suddenly you love me" la portò al n.6 delle charts britanniche. Ancora meglio fece Joe Dassin, che di "Suffler sur la colline" vendette un milione di copie in Francia. Più che soddisfatti, sia il complesso che il cantante rimasero fedeli a Del Turco, e negli anni successivi interpretarono altre sue canzoni - anche quelle scritte da lui in prima persona, come "Luglio" e "Cosa hai messo nel caffè".

Tornando alla versione italiana di "Uno tranquillo", da segnalare la presenza alla chitarra di Enrico Ciacci, uno dei più richiesti sessionmen dell'epoca (fratello di Antonio Ciacci, alias Little Tony) e quella dei Rebel Rousers, amici fiorentini di Del Turco che costituivano il gruppo vocale "in appoggio" al cantante - piccolo marchio di fabbrica dell'autore di "Luglio".


1967, D.Pace,M.Panzeri,L.Pilat,
Ed. Tiber

La copertina del disco Suffler sur la colline, versione francese di Uno tranquillo, interpretata da Joe Dassin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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