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Adriano
Celentano e
Claudia Mori
""E'
un pezzo che mi fa impazzire".
(Max Pezzali, 883)



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"E'
una canzone che mi ha sempre affascinato. E non sono ancora riuscito a
capire come si faccia a mettere una carezza nel pugno. Mi sembra un esercizio
zen".
(Stefano "Elio" Belisari, Elio & le Storie Tese)
Nel
1968, dopo aver portato 'Canzone' di Don Backy a Sanremo, Adriano Celentano
è impegnato nelle riprese di 'Serafino' di Pietro Germi. E'
un film su cui punta molto, per consolidare la sua carriera di attore.
Un ruolo minore è previsto anche per Gino Santercole, figlio di
sua sorella e da sempre componente del Clan: "Dove andava lui andavo
anch'io; prima ancora, dove lavorava lui voleva che lavorassi anch'io,
eravamo come due fratelli. Poi lui ha iniziato a fare il cantante, mentre
io ero il primo chitarrista dei Ribelli. Il Clan era un po' una sorta
di continuazione della nostra famiglia meridionale, che abitava in via
Gluck".
Le riprese assorbono moltissimo il cantante, che sacrifica la sua attività
discografica. L'uscita del 45 giri 'Una carezza in un pugno' nella primavera
del '68 sembra più che altro un 'contentino' per i fans, un modo
per essere sempre presente alla radio e nei negozi. Come lato B, viene
scelta una canzone di Paolo Conte e Vito Pallavicini, intitolata 'Azzurro'.
Due brani la cui costruzione conferma il crescente distacco stilistico
sia dal Celentano 'molleggiato' che dai gusti giovanili del tempo. Entrambi
sono caratterizzati da un'orchestrazione sontuosa (arrangiamento di Nando
De Luca), cui fa da contrappunto un cantato trascinato, quasi svogliato
- dovuto anche, rivela il fonico Piero Bravin, a un lieve raffreddore
e al desiderio di sbrigare la pratica in fretta (l'incisione richiese
poche ore. Un'eresia, per i produttori odierni
)
'Una carezza in un pugno' è una ballata lenta stile western, che
per certi versi fa venire in mente l'analogo percorso dell'idolo di gioventù
Elvis Presley, anche lui cresciuto e meno incline a scuotere il bacino
La musica è proprio di Santercole, mentre le parole sono di Luciano
Beretta. Come fa notare il critico del Corriere della Sera Mario Luzzatto
Fegiz, il testo è "la sintesi del sentimento: a mezzanotte
la certezza, a mezzanotte e tre il dubbio". Impagabilmente celentanesca,
poi, la scelta del linguaggio, con piccole imperfezioni inaccettabili
in un altro cantante ("Non vorrei che tu stai pensando"). Spiega
Santercole: "Beretta veniva a casa mia, io gli facevo sentire le
mie canzoni; certo io collaboravo ai testi delle canzoni, ma il vero poeta
del Clan era lui. Grande poeta, grandissimo paroliere, ha avuto dei riconoscimenti
a Milano, che forse neanche il Clan gli ha dato. E secondo me, qui Adriano
è un peccato che non lo abbia preso e valorizzato al pari di altri,
per esempio Miki Del Prete
(
) Lui è stata una persona
molto importante nel Clan, tutti suoi sono i migliori pezzi che abbiamo
fatto". (dal sito www.bondietti.ch/celentano-ilcelebre/default.htm).
Due settimane dopo l'uscita del 45 giri, succede qualcosa di imprevedibile:
dopo un paio di passaggi radiofonici di 'Azzurro', i negozianti - e subito
dopo i discografici - si accorgono che per quanto 'Una carezza in un pugno'
piaccia, la gente è sempre più conquistata dal "lato
B" del disco. Lo stesso Celentano ne rimane sorpreso (salvo poi assicurare
che era "tutto calcolato"). Quando, dopo due mesi di presenza
in hit-parade, il disco va al n.1, le ristampe hanno sancito il cambio
della guardia: sul "lato A" c'è 'Azzurro'.
In ogni caso, grazie ad 'Azzurro', 'Una carezza in un pugno' entra - ospite
gradita - in milioni di case. La sua rivincita avverrà 25 anni
dopo, grazie a Fiorello ("Ho venduto mezzo milione di dischi con
le copie delle sue canzoni. Adriano è un classico"). Durante
la trasmissione "Karaoke" (1993), il giovane showman, all'epoca
caratterizzato dalla coda di cavallo, ripropone più volte la sua
versione di 'Azzurro' e 'Una carezza in un pugno'. Tra le due, poi incluse
nell'album "Karaoke compilation", è quest'ultima a ottenere
più consensi: viene scoperta da una nuova generazione, e riscoperta
da quelle precedenti.
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