ascolta il brano

Gigliola Cinquetti a Parigi con Silvie Vartan   


1964, Panzeri-Colonnello-Nisa

Due mesi dopo la vittoria a Sanremo, Gigliola Cinquetti incantò anche il pubblico europeo. Il 21 marzo 1964 a Copenhagen la cantante ottenne con "Non ho l'età" una delle due vittorie italiane all'Eurofestival (l'altra l'avrebbe ottenuta Toto Cutugno nel 1992), manifestazione notevolmente popolare in Europa ma decisamente ignorata dal nostro paese - discografici compresi. A "Non ho l'età" la giuria attribuì 49 punti; il secondo classificato, l'inglese Matt Monro, ne ebbe soltanto 17. Proprio come accadde a Sanremo, l'apparizione di Gigliola all'Eurofestival fece epoca, tanto che nel 1974 fu invitata a partecipare al posto di Iva Zanicchi, che come vincitrice sanremese aveva diritto a rappresentare l'Italia. Nel 1991 gli organizzatori della kermesse europea si fecero vivi un'altra volta, per chiedere alla Cinquetti di presentare l'evento.
Sull'onda del successo ottenuto a Copenhagen, la giovane veronese incise la versione tedesca ("Luna nel blu"), spagnola ("No tengo edad"), e giapponese ("Yumemiru omoi") del brano. Quella inglese ("This is my prayer") fu interpretata da Gabriella Massa, mentre in Olanda il pezzo ebbe addirittura tre interpreti, tra i quali il gruppo comico The Strangers, che si fece beffe del testo. La versione francese della canzone ("Je suis à toi") fu invece interpretata da Patricia Carli, che può essere considerata la dimenticata coprotagonista del successo di "Non ho l'età".
Dal 1953 infatti, per evidenziare la preminenza del brano sui cantanti (si trattava, dopo tutto, del "Festival della canzone") questo veniva affidato a due interpreti - anche se poi di solito uno si imponeva sull'altro: pochi ricordano ad esempio che Johnny Dorelli vinse Sanremo con "Nel blu dipinto di blu". In quella fatidica XIV edizione, "Non ho l'età" fu presentata, oltre che da Gigliola Cinquetti, dalla Carli, nata nel 1938 a Taranto, figlia di italiani residenti in Belgio.
Il suo vero nome era Rosetta Ardito, e l'anno prima si era esibita persino all'Olympia di Parigi grazie al successo di "Demain tu te maries" - brano che in Francia, un po' come "Non ho l'età" in Italia, viene spesso citato ironicamente per il testo melodrammatico. Racconta Gigi Vesigna: "Quando venne annunciato il verdetto del Festival, la Carli era già al ristorante. La raggiunsero per dirle che doveva tornare ad eseguire la canzone. Dall'emozione, alzandosi, si trascinò appresso tovaglia, piatti e posate". Dopo aver cantato "Non ho l'età" in stentato italiano, la 25enne cantautrice ebbe un mancamento per l'emozione. "Je suis à toi" giunse ai vertici delle classifiche d'oltralpe. In seguito, la Carli divenne autrice per altre cantanti - tra le quali Dalida.
Va segnalato che Gigliola venne contattata per realizzare un film ispirato dalla canzone, come spesso succedeva all'epoca (basti pensare a "In ginocchio da te" con Gianni Morandi). I suoi genitori si opposero perché nel copione era previsto che la 16enne cantante baciasse un attore.