"Sono un clown, non so cantare, però mi diverte e faccio divertire. La musica leggera vuol dire canzonette, non è necessario che queste parlino di amori perduti, drammi, dolori, passioni travolgenti. Ogni tanto si ha voglia di sentire una canzonetta allegra, e allora…eccomi qua. Voilà, c'è Antoine che vi fa ridere. Cosa volete di più? Mi sembra che basti". (Antoine a Sanremo, 1969)


1969, G.Bigazzi-R. Del Turco, Ed. Sugarmusic




Antoine

Inizialmente la canzone doveva chiamarsi 'Il veleno nel caffè', e come partner sanremese di Del Turco, re dell'estate 1968 con 'Luglio', doveva esserci Sergio Leonardi, giovane cantante romano che aveva riportato all'attenzione l'antica 'Non ti scordar di me'.

Così oggi Del Turco descrive la canzone: "Era all'incirca sulla lunghezza d'onda di 'Luglio', nella strofa c'era un'ispirazione un po' alla Burt Bacharach, mentre il testo era stato un'idea di Giancarlo Bigazzi, molto carina, con un piccolo doppio senso, nulla di esagerato, rispetto a quanto si sente oggi…". Poche settimane prima del Festival, tuttavia, Del Turco viene a sapere che a lui è stato abbinato, come partner, Antoine, l'estroso cantante francese che per due volte era passato da Sanremo, e per due volte si era rivelato un ciclone: con 'Pietre' e 'La tramontana'. A Del Turco, sulle prime, la cosa non piace molto, e si dice che minacci di andarsene alla prima guasconata del collega. I due non vivono il Festival allo stesso modo: l'estroverso Antoine appare, sorridente, un po' ovunque - specie dove ci sia un fotografo. Lo schivo Del Turco, reduce da una tournée americana caratterizzata da attacchi di nostalgia per la sua Firenze, rimane nella sua camera a leggere e non fa che telefonare alla moglie.

La crisi rischia di scoppiare quando Del Turco sente la sua canzone nell'arrangiamento più 'chiassoso' e scanzonato studiato per la versione di Antoine. Questi dichiara al settimanale 'Bolero': "Io e Riccardo siamo buoni amici, e abbiamo chiarito tutto. Il fatto è che i dirigenti della sua casa discografica avevano paura che io vendessi tutti i dischi e Riccardo neppure uno, perché la mia versione della canzone, più svelta, più ritmata, gli era parsa più orecchiabile e di facile presa sul pubblico. Comunque io e Riccardo ci siamo stretti la mano. Bisogna considerare anche che Del Turco, per ogni mio disco venduto, guadagna esattamente quanto me perché è l'autore". Alla fine Antoine sceglie di non esagerare, salendo sul palco in smoking - una scelta piuttosto ironica, a confronto con il bizzarro abbigliamento "yè-yè" esibito gli anni precedenti. Alla fine, la canzone non si piazza molto bene: "Un quattordicesimo posto. Mi consolo pensando che quell'anno anche Battisti finì a fondo classifica", commenta oggi Del Turco. A vincere sono Bobby solo ed Iva Zanicchi con 'Zingara', seguiti da Sergio Endrigo e Don Backy. A bocca asciutta molti altri "big" quali Gigliola Cinquetti ('La pioggia'), Caterina Caselli ('Il gioco dell'amore'), Lucio Battisti ('Un'avventura', in coppia con Wilson Pickett), Little Tony ('Bada bambina'), e Rita Pavone ('Zucchero'), Claudio Villa ('Meglio una sera piangere da solo') e la giovanissima Nada ('Ma che freddo fa').

Anni dopo, un altro caffè, anzi, "Il Caffè", avrebbe consolato Del Turco: il locale da lui aperto, alla fine degli anni '70, nel centro di Firenze, davanti a Palazzo Pitti. "L'idea mi venne vedendo che in città stavano chiudendo tutti i vecchi caffè. Allora ne aprii uno che sembrava d'epoca, era un falso - ma fatto con un certo gusto. C'è stato un momento straordinario in cui era davvero un punto di riferimento per tanti artisti: quando venivano in città Fellini o Mastroianni facevano un salto volentieri, perché era un ambiente carino. Qualche tempo fa ho passato la mano - ora sono in pensione, e mi godo il mare. Del resto, di me si dice che sono pigro, e forse è vero…".