1955, M.Ruccione-G.Fiorelli, Ed. Suvini Zerboni
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- Gli interpreti -

Nella sua autobiografia, il "reuccio" descrive con una certa (regale...) condiscendenza il cantante cui venne abbinato per "Buongiorno tristezza": "Il maestro Razzi decise di assegnarmi come partner una persona squisita e dalla voce del massimo rispetto, Tullio Pane, che però essendo assai poco popolare, non mi dette nessun valido aiuto ai fini della vittoria finale. Ma devo dire francamente che ciò mi fece solamente piacere. Grazie a me anche Tullio Pane riuscì ad avere un quarto d'ora di celebrità. Non ne fui certo geloso".

Tullio Pane - scomparso nell'ottobre del 2001 - al Festival del 1955 propose anche "Il torrente" (sempre con Villa) e "Non penserò che a te" in coppia col futuro organizzatore del Festival, Gianni Ravera. Era nato a Napoli nel 1926, e come tenore si era esibito anche alla Scala, prima di passare alla musica leggera. Il suo "quarto d'ora di celebrità", per citare le parole di Villa, in realtà era già cominciato nel 1954 quando aveva vinto, stavolta in coppia con Gino Latilla, l'importantissimo Festival di Napoli.

Ma effettivamente il nome di "Buongiorno tristezza" è legato soprattutto a quello di Claudio Villa (vero nome: Claudio Pica). Nato a Roma nel 1926, Villa è stato uno dei più grandi protagonisti della musica leggera italiana. Dopo qualche anno di gavetta, negli anni '50 divenne il più popolare interprete italiano, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Reuccio". Grazie alla sua voce squillante e tenorile vendette più di 45 milioni di dischi in tutto il mondo e vinse quattro edizioni di Sanremo (nel 1955 con Buongiorno Tristezza, nel 1957 con Corde della mia chitarra, nel 1962 con Addio... addio e nel 1967 con Non pensare a me). Grazie al suo temperamento riuscì a contrastare almeno due generazioni di contestatori (memorabile un suo confronto televisivo con i giovani estimatori del "beat", in un programma di Renzo Arbore). Negli anni '70, pur superato musicalmente, riuscì a riaffacciarsi con una certa regolarità - in particolare per criticare con veemenza l'organizzazione del Festival di Sanremo dell'ex collega Gianni Ravera. La sua uscita di scena avvenne in circostanze tali da superare le trame dei numerosi film da lui interpretati: si spense nel 1987, proprio durante la serata finale dell'amato e odiato Festival: Pippo Baudo diede l'annuncio della sua dipartita poco prima di annunciare i vincitori.

 

  
Tullio Pane al Festival di Sanremo


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