1939, U. Bertini, Ed. Melodi



Un impeccabile foxtrot, non privo di brio nonostante il tema malinconico ed autunnale: interessante l'introduzione strumentale estremamente (ed insolitamente) prolungata, con fiati e archi che dialogano tra loro prima della strofa iniziale - che funge anche da ritornello.

Dalla seconda strofa, a dialogare col cantante solista arrivano anche le coriste, e il finale si conclude in una sorta di crescendo affidato nuovamente all'orchestra. Un arrangiamento sicuramente più in sintonia con lo swing americano che con la tradizione italiana, anche se molto spesso questa rientrava "dalla finestra" grazie alla voce di interpreti quali Gianni Di Palma o Michele Montanari. Quest'ultimo ha affermato: "Fra le canzoni che ho cantato e che ancora amo di più c'è Ultime foglie, di Bertini", ha confermato Montanari. "Probabilmente quelle note mi ricordano la mia giovinezza, le speranze e le infinite delusioni… Per noi cantanti di quell'epoca, la guerra ha in gran parte distrutto quella che era la corsa al successo. Certo Bertini è stato un personaggio fondamentale per la musica leggera italiana" (da 'Solo me ne vo per la città', Everardo Dalla Noce, Ferrara Editore).
Montanari, nato a Noci (Bari) nel 1919, fu il primo a lanciare, nel 1939, 'Silenzioso slow', nota anche come 'Abbassa la tua radio per favor' - tuttavia viene ricordato soprattutto come interprete di canzoni innegabilmente allineate al regime fascista: 'Vincere vincere', di Arconi e Zambrelli, 'Tunisina' e 'Canzone dei sommergibili', di Mario Ruccione. "Ma non mi sono mai occupato di politica. Cantavo quelle canzoni perché quelli erano i tempi, ma niente di più. In politica mi sono sempre considerato un incompetente", ha assicurato Montanari.