1932, E.Petrolini, Natale (alias: Alberto) Simeoni, Ed. Suvini Zerboni

 

 

Gli autori

Ettore Petrolini

Fantasista, chansonnier, uomo di teatro, macchiettista ma soprattutto istrione capace di attirare a teatro migliaia di spettatori, Ettore Petrolini (nato a Roma nel 1886 e morto nel 1936), è considerato uno dei padri della comicità italiana, e in particolare di un certo umorismo sospeso tra il grottesco e il nonsense, ma non privo di una certa acida satira dei tipi umani che circolavano negli anni del fascismo. In tutto ciò non vanno dimenticate le sue canzoni, alcune delle quali famosissime: 'Nannì', 'Tanto pè cantà', 'Ma cos'è questa crisi?', 'Gastone', 'I salamini'.


Natale (alias: Alberto) Simeoni

Personaggio eclettico: giornalista, scrittore, attore, sceneggiatore, autore di testi di canzoni, commedie e riviste musicali. Ha lasciato il suo testamento artistico che, stando a ricerche fatte da uno dei suoi figli (Claudio), sono poco note al grande pubblico.

Autore del testo delle canzoni quali: “Casetta de Trastevere”, “ Tanto pe’ cantà”: “La Sagra di Giarabub”, “Camerata Richard”, “Come Folgore dal Cielo” (quest’ultimo, diventato nel dopoguerra l’Inno dei Paracadutisti”),

“Appassionatamente”, Villa triste”, “Fontane” “Buena noche señora”, “ La Rumba delle noccioline”, “Vecchia chitarra” e tantissime altre: che hanno infiammato i cuori di allora e che ancora oggi fanno parte della memoria del collettivo umano.

Autore del “Trianon” scritto insieme a Giorgio Bucchi, la cui presentazione è fatta da “ Gabriele D’Annunzio” e la Prefazione dal poeta/giornalista Mario Carli.

Partecipa alla Prima Guerra Mondiale, ancora diciannovenne, uscendone congedato con il grado di Tenente nel 1917. Nel 1920 partecipa come attore nel film “La vendetta del Padrone delle Ferriere” – Regia di: A. Panzuti. Nel 1925, lo troviamo ricordato come attore/cantante nella parte di “Peter” nell’operetta “Mazurka Bleu, di Franz Lehar.

Risulta, per quello che è stato ritrovato ad oggi, di aver scritto il suo primo testo di un brano musicale proprio nel ‘25: “Ho scritto ar Duce”: insieme ad Alvaro Ferrante De Torres e la musica di Alfredo Sabbatini (alias Del Pelo). Eseguita, negli anni, da vari artisti sia lirici, che di musica leggera.  L’incontro con questi due artisti formò un sodalizio che durò fino al 1931.  Nel 1928 scrisse degli skech teatrali in collaborazione con Mariano Cafiero, Anton Remo Fusilli .

In virtù dell’amicizia fatta con il poeta/giornalista Mario Bucchi, nel 1930 si iscrisse come giornalista, facendo il corrispondente da Roma de “Il Resto del Carlino” di Bologna.

La sua vita militare si svolse nel 3° Reggimento di Artiglieria Pesante da Fortezza e da Costa e nel 1935, per diritto di anzianità, fu promosso Capitano. Sempre in quest’ultimo anno, ridusse la Commedia musicale: “Il cantastorie” (scritta insieme ad Alvaro F. De Torres, musica di Angelo Burli, nel 1929), per Ettore Petrolini, adattandola ad unico atto per le esigenze artistiche dello stesso.


Gli interpreti

Renzo arbore
Lando Fiorini
Burt Goldman
Nino Manfredi
Gigi Proietti
Claudio Villa